In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile
Costruisco ponti linguistici che consentono a persone e aziende di culture e lingue diverse di capirsi tra di loro. In pratica, sono traduttrice, interprete e consulente, nel senso che fornisco questi servizi in prima persona ma compongo anche équipe di interpreti e collaboro con una rosa di traduttori in modo da fornire servizi in ogni lingua e in ogni ambito. Chi si occupa di medicina raramente è esperto di finanza, e chi è esperto di agricoltura poche volte si occupa di mariologia (è una branca del cosiddetto “Jesus market”, in cui si lavora molto a Roma, per ovvi motivi).
Una cosa in cui sei brava e una che vuoi migliorare nella tua gestione del cliente o del lavoro da freelance?
Credo di essere una brava organizzatrice, ho una buona memoria per cui ricordo le persone migliori per le varie tipologie di argomento anche senza bisogno di un gestionale sofisticato (che comunque, a trovarne uno che faccia per me, lo prenderei pure), mentre sono una frana totale nella promozione, marketing, pubblicità, PR e anche semplicemente nel rifacimento del mio sito, che langue da oramai quasi vent’anni.
Quanto ti soddisfa il tuo lavoro per guadagno, bilanciamento tempo e lavoro, relazioni umane?
- gli aspetti economici: 5
- la gestione dei tempi di vita e di lavoro: 3
- le relazioni umane: 5
Ho la fortuna di fare un lavoro che mi piace molto e che mi dà l’occasione per fare un’altra cosa che mi piace molto anch’essa: viaggiare. Mi pesa solo quando rientro il venerdì sera tardi e ho un aereo di domenica verso ora di pranzo, perché vorrei potermi godere il fine settimana con i miei amici e la mia famiglia, ma non sempre posso scegliere. Sono molto socievole e, come i marinai, ho amici in ogni porto, per cui direi che non soffro di solitudine, anzi, talvolta mi ritaglio piccoli spazi in compagnia di me stessa. Spesso fare e disfare i bagagli sono, appunto, occasioni di riflessione. Nonostante i ritmi talvolta frenetici penso di aver trovato un equilibrio sostenibile tra la vita personale e quella lavorativa, almeno per me. Certo, mi spiace non potere fare quel corso di taglio e cucito, o di fotografia o di ballo, a volte mi pesa non potermi iscrivere a un ciclo di lezioni, conferenze o cineforum, oppure a una serie di passeggiate con guida, ma conto di rifarmi quando finalmente percepirò l’ingente pensione della gestione separata INPS.
Macchina del tempo: torni indietro e ti incontri alla soglia dell’apertura della partita IVA.
Datti un consiglio: “col senno di poi…”
Registra subito il tuo marchio e non accettare che qualcun altro usi il tuo nome, perché “tanto stanno a Bologna ed è un altro volume delle pagine gialle”.
Che tipo di freelance sei?
Giochiamo al “se fossi”: se fossi un animale, un genere musicale o un personaggio famoso, chi saresti?
Se fossi un animale sarei un camaleonte, perché cambio lingua e colore a seconda delle situazioni, ma mantengo sempre la mia forma, ovvero la mia sostanza.
Non mi intendo molto di musica, ma probabilmente se fossi un genere musicale sarei un incrocio tra il rock progressivo e il liscio romagnolo. Verace ma con qualche elucubrazione.
Non ho mai avuto idoli, nemmeno da ragazzina, per cui chiedo venia se salto l’ultima domanda.
Nel Freelancecamp che vorrei c’è un talk che parla di…
Il passaggio da freelance a piccola azienda, forme societarie più indicate, elementi tributari, errori da evitare, cose da sapere, trucchi del mestiere, suggerimenti, strumenti imprescindibili.
Tizio, Caia e Francə sono al loro primo Freelancecamp.
Cosa dici loro per accorglierl3? Cosa si devono aspettare?
Che si aspettino tanta gioia e spensieratezza ma anche voglia di fare e determinazione.
Consiglia a Tizio, Caia e Francə un talk imperdibile degli anni passati.
Il classicissimo “i conti della serva” di Alessandra Farabegoli.
Ricordi perché hai partecipato la prima volta?
Avevo sentito parlare dell’evento da alcun* facciamic* ed ero curiosa di capire che cosa fosse. Ho trovato quello e molto di più, e incontrato Santa Chiara (Montesi) da Cesena, con cui da allora collaboro.
Scegli una canzone e dedicala a unə freelancecampista (anche a qualcunə che non conosci ma che vorresti conoscere!).
Sisters are doin’ it for themselves di Aretha Franklin, valido sia per donne che per uomini che sono “lancia libera”, perché è importante aiutarsi da soli, ma anche vicendevolmente in un gruppo di amici e colleghi.