Chi sei, cosa fai, a chi puoi essere utile?
Sono consulente di sostenibilità ambientale; lavoro sugli edifici e sugli impianti, con le persone.
In alcuni casi molto interessanti, il lavoro che inizia sugli edifici si trasforma in un progetto più ampio di sostenibilità per le aziende. Mi occupo anche di formazione per aziende e scuole e di comunicazione su efficienza energetica e sostenibilità.
Hai mai pensato di strutturare la tua crescita personale e lavorativa in un’ottica di sostenibilità? Come?
Mi sono sempre occupata di sostenibilità ambientale e questo mi ha reso predisposta e curiosa verso una sostenibilità globale, che coinvolga il più possibile tutti gli ambiti della vita.
La sostenibilità è ambientale, sociale ed economica: è fondamentale non dimenticarlo.
E nel tuo talk di cosa ci parli?
Il titolo è “Scelte sostenibili in ufficio: cosa puoi fare anche (e soprattutto) quando non ti vedono gli altri!“.
Ci saranno tanti suggerimenti su temi di sostenibilità: energia, acqua, scelta del posto, materiali, benessere, qualità dell’aria, gestione consumi, acquisti sostenibili… a misura di freelance e con approccio (e accenno) al ciclo di vita delle cose.
Da 1 a 5, quanto è sostenibile il tuo lavoro dal punto di vista economico, di gestione dei tempi e delle relazioni?

- sostenibilità aspetti economici: 5 su 5.
- della gestione dei tempi di vita e di lavoro: 5 su 5.
- delle relazioni umane: 4 su 5.
Sostenibilità ha un ampio spettro di significati, spesso personali. Ci spieghi cosa intendi e perché hai dato questi voti?
Sostenibilità sul lavoro per me vuol dire avere un equilibrio di impegno e un adeguato riconoscimento economico, senza affannarsi a fare di più solo per accrescere il business.
Spesso obiettivi di crescita eccessiva rischiano di sacrificare la qualità del lavoro, la soddisfazione personale e professionale e l’equilibrio con le altre sfere importanti della vita.
Cosa vorresti migliorare nel tuo percorso, perché sia più sostenibile per te o per le altre persone?
Mi piacerebbe occuparmi di più di formazione e di comunicazione per avvicinare le persone a un approccio sostenibile nella propria vita, magari partendo dalle scuole.
Cosa vorresti che le altre persone intorno a te cambiassero, per migliorare la qualità del lavoro in generale?
Penso che sia importante avere un ritmo e uno stile di vita più lento e più rispettoso delle esigenze delle persone, che possa diventare anche economicamente e socialmente più equo.
Che tipo sei?

Perché hai scelto questo personaggio?
Pur conoscendo molto la sostenibilità e lavorando in ottica di diffusione e divulgazione, ho tanto rispetto per la vita e per il percorso personale di ognuno e quindi anche se cerco di promuovere la sostenibilità, rispetto molto il punto in cui ognuno si trova.
“Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre“.
Lavori come freelance? Obbligo o scelta?
Lavoro come freelance dal 2021, dopo più di 10 anni come dipendente di azienda.
Come in tutte le scelte ci sono pro e contro; in questo periodo della mia vita la flessibilità nell’organizzazione e la disponibilità dei clienti a lavorare in modalità ibrida (appresa durante la pandemia) mi permette di avere una buona efficacia nel lavoro e mantenere un buon equilibrio tra lavoro, famiglia e interessi personali.
Oggi non tornerei indietro, per il futuro teniamo aperte le possibilità!
Perché partecipi a questa edizione del Freelancecamp? Cosa ti aspetti?
Partecipo perché tratta i temi della sostenibilità, che è il mio lavoro… in vista di partecipare in presenza a settembre al prossimo Freelancecamp dal vivo e conoscervi tutti di persona!
Scegli una canzone e dedicala a unə freelancecampista (anche a qualcunə che non conosci ma che vorresti conoscere!). Perché hai scelto proprio questa?
“Splash” di Colapesce e Dimartino, l’emblema del freelance: ma io lavoro per non stare con te (si scherza eh!).
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