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Verso il #freelancecamp:
Barbara Imbergamo

Scritto da Alessandra Farabegoli il 7 Aprile 2014
Barbara Imbergamo porta al Freelancecamp il contributo di ACTA e la sua esperienza diretta, benvenuta! Su Twitter è @bimbergamo

Molti pensano che fare i freelance sia un ripiego, magari perché non si trova lavoro, altri che sia una missione. Tu come ti poni?

Io penso che sia una forma di impiego bellissima, libera e molto responsabilizzante. Ho la presunzione di pensare che lavoratori e lavoratrici autonome siano cittadini e cittadine molto civiche perché sanno che molto nella buona riuscita delle cose dipende da loro. E si impegnano in prima persona.

Penso anche però che sia una forma di “ripiego” in questa situazione di forte crisi economica e di questo si deve tenere conto sotto molti punti di vista. Se pensi che nel 2013 il 34% delle imprese aperte ha un titolare under 35 e ogni mese vengono aperte più di 45.000 partite IVA, di cui la metà di giovani under 35 e ¼ per iniziative commerciali e il 12% per attività professionali capisci che c’è un fortissimo movimento, fortissima concorrenza sul mercato e non sempre tantissima consapevolezza di cosa significa essere freelance.

Per questo credo che iniziative come il Freelancecamp siano importanti: per coltivare un punto di vista comune su cosa vuol dire essere freelance oggi, stare bene in questo ruolo, difendere il nostro mercato ma anche renderci visibili agli occhi della politica. Che significa anche associarsi. Non a caso io vengo a parlare a nome di Acta – associazione consulenti del terziario avanzato.

Trovaci un’immagine che rappresenta per te il freelancismo

noi a sociolab

Per me sono queste le immagini del freelancismo: felicità e capacità di fare tutto, guidare furgoni, allestire, studiare, inventare, innovare e molto altro ancora.

Come ti immagini il freelance camp?

Me lo immagino come un luogo vispo, curioso, dove imparare cose nuove e conoscere persone che fanno lavori disparatissimi. Dirsi le cose, raccontarsi come le facciamo, scoprire che più o meno tutti abbiamo incontrato le stesse gioie e le stesse criticità è una cosa molto rassicurante e molto utile. Il messaggio che spero passi in una due giorni così è: fare gruppo e associarsi è cool!

Qual è la tua Twitter bio? ce la spieghi?

Barbara Imbergamo su Twitter

Un dottorato in Storia contemporanea, un master in Metodologia della ricerca sociale.
Ho lavorato per alcuni anni come ricercatrice con (vera) partita iva, nel 2006 ho fondato, con altre socie, Sociolab. Cuntala è il mio nuovo progetto.
Sono socia Acta associazione consulenti del terziario avanzato. Ho una figlia femmina e un figlio maschio.

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