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Banca Etica sostiene i 3 #Freelancecamp 2018: Andrea Tracanzan

Scritto da Alessandra Farabegoli il 19 Maggio 2018

Banca Etica e Andrea li conosco da anni e non so perché non mi sia venuto in mente prima di invitarli al Freelancecamp: ma quando l’ho fatto, non ho avuto bisogno di spiegare nulla perché anche Andrea ci seguiva praticamente dall’inizio! Così, sono molto contenta di ospitarlo sul blog per la sua prima intervista, e ancora di più del fatto che sarà con noi dal vivo all’edizione di Roma.


Ciao Andrea, ce la fai a spiegare ai nostri lettori cos’è Banca Etica in un tweet (che poi oggi è anche più facile, visto che i caratteri a disposizione sono raddoppiati…)?

Banca Etica offre tutti i servizi bancari per privati e imprese, ma è diversa dalle altre banche perché è indipendente, cooperativa ed è l’unica che dice ai clienti come usa il loro risparmio: per finanziare progetti sostenibili sotto il profilo economico, sociale ed ambientale.

Presentati anche tu: cosa fai in Banca Etica, da quanto tempo, e se vuoi raccontaci anche qualcosa “fuori da Banca Etica”.

Lavoro in Banca Etica dal 2007 dopo un’esperienza in un’agenzia di comunicazione, prima ho fatto l’addetto agli eventi, poi il coordinatore di progetti di comunicazione digitale e dal 2011 sono responsabile della comunicazione. Vivo a Schio (VI) insieme a Pamela e alle splendide Bianca (2 anni) ed Adelaide (6 anni), da quest’anno abbiamo preso un orto sociale, vediamo cosa riusciremo a produrre!
Ah, ho scritto un libro con Claudia Vago, Andrea Baranes e Ugo Biggeri: “Non con i miei soldi” edito da Altreconomia. Uno strumento semplice per chi vuole capire cosa non va nella finanza e perché è importante saperne qualcosa, prima che sia troppo tardi.

Nel tuo lavoro ti succede spesso di collaborare con dei freelance? Come funziona il rapporto?

Moltissimo. La sfida di Banca Etica è quella di continuare ad innovare, perché da 20 anni continuiamo ad inventare modi diversi di fare finanza. Per farlo abbiamo bisogno di competenze fresche e di capacità progettuali che troviamo proprio nei freelance. Insieme a loro riusciamo a definire team che completano le professionalità presenti in azienda e grazie a loro possiamo creare ulteriore valore per i nostri clienti e soci.
Il rapporto si fonda sulla fiducia e su obiettivi ben definiti. Personalmente poi ho alcuni freelance di riferimento con cui lavoriamo da tempo come Gianluca Diegoli, Claudia Vago, Francesco Terzini e Giulio Muratori. Con loro mi confronto molto e se cerco qualcuno con competenze nuove mi faccio consigliare.

Sei mai stato freelance? Ogni tanto vorresti diventarlo?

Non sono mai stato freelance. Confesso che trovo molto stimolante l’idea di lavorare in futuro in un network di professionisti. Quando riterrò concluso il contributo che posso dare a questo splendido progetto è una possibilità che prenderò sicuramente in considerazione.

Noi siamo molto emozionati e felici di avere uno sponsor come Banca Etica al Freelanceamp: e voi? Cosa vi aspettate? Cosa venite a raccontarci?

Noi siamo onorati che ce lo abbiate chiesto!
Vi racconteremo quello che facciamo e alcuni progetti che sono diventati realtà grazie alla collaborazione con dei freelance. Ma il motivo principale per cui siamo con voi è che vogliamo ascoltare e metterci in relazione con le persone che partecipano al Freelancecamp. Tra di voi vediamo un grande potenziale di cambiamento che dobbiamo provare ad intercettare: Banca Etica si evolve ogni volta che coinvolge nuove persone che hanno a cuore lo sviluppo della finanza etica.

Sto ascoltando il vostro podcast del lunedì fatto insieme a Caterpillar, “I soldi danno la felicità”, e lo trovo meraviglioso. Voi dall’interno come lo vivete?

Grazie! Per noi è stata una bella scommessa: portare ad un pubblico nuovo i nostri temi in modo leggero. È un progetto che ci sta dando molte soddisfazioni e che ci permette di sorridere pubblicamente su questioni oggetto del nostro lavoro quotidiano.

E adesso, giochiamo un po’:

  • Che libro non può mancare nella biblioteca del freelance? “Il Mestiere di Scrivere” di Luisa Carrada.
  • Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? Le mie cuffie per ascoltare musica (o qualche podcast).
  • Che app vorresti cancellare dal tuo smartphone? Facebook. Mi annoia da morire.

Sito Banca EticaPagina Facebook * Twitter * LinkedIn di Andrea

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