Chi sei, cosa fai, a chi puoi essere utile?
Faccio la penna adottiva per altri professionisti, manager e PMI. Progetto e scrivo testi per siti, newsletter, articoli, guide (i lead magnet sono una mia specialità), profili LinkedIn.
Ho un approccio editoriale convertito al marketing, dunque punto a chiarezza, leggibilità, formattazione, ma anche ad arrivare al cliente del mio cliente, per emozionarlo e coinvolgerlo.
Ho un debole per lo storytelling e la progettazione dei Piani Editoriali “sostenibili” (che sanno mettere a frutto ciò che già c’è).
Mi occupo di local marketing per le realtà locali, cioè per chi ha interesse a intercettare (anche) clienti nella propria zona. Curo e ottimizzo per loro il Google Business Profile e li aiuto a sfruttare sito e social in ottica local. Adoro il digitale applicato all’economia di prossimità!
Hai mai pensato di strutturare la tua crescita personale e lavorativa in un’ottica di sostenibilità? Come?
Certo! Sono appassionata di spesa contadina e produttori agricoli e baso la mia dieta, a prevalenza vegetale, su una spesa il più possibile di relazione e di territorio.
Sono skonsumista, cerco di non sprecare le risorse e di porre attenzione all’impatto di ciò che faccio. Dove posso recupero e riciclo. Quando compro è perché scelgo di sostenere il progetto.
Da anni sto esplorando il mondo della sharing economy, soprattutto per la mobilità, e ultimamente anche per gli alloggi. Da tempo compro tecnologia ricondizionata: sono partita da computer, cellulari, accessori e quest’anno ho preso anche l’aspirapolvere rigenerato!
Adoro il ricircolo di seconda mano, tra amici e non solo. IL NUOVO È OBSOLETO. Vorrei usare da qualche parte questo claim, lo consegno qui, magari qualche azienda mi ingaggia ;).
E infatti fai un talk sulla sharing economy degli alloggi. Racconta!
Sì, parlo di “La mia esperienza con lo Scambio Casa“: come lo scambio casa sta arricchendo la mia vita, come funziona e cosa ho imparato in questi primi 10 mesi. Cioè la sharing economy applicata agli immobili e che può essere utile a tutte le persone.
Da 1 a 5, quanto è sostenibile il tuo lavoro dal punto di vista economico, di gestione dei tempi e delle relazioni?

- sostenibilità aspetti economici: 3 su 5.
- della gestione dei tempi di vita e di lavoro: 3 su 5.
- delle relazioni umane: 5 su 5.
Sostenibilità ha un ampio spettro di significati, spesso personali. Ci spieghi cosa intendi e perché hai dato questi voti?
Sostenibilità è ciò che si riesce a portare nel tempo e a testa alta, perché si ha cura di sé, degli altri e del sistema, in ottica presente e futura.
È come fare un viaggio molto lungo, a piedi, con lo zaino non troppo pesante, la giusta andatura e le giuste tappe. Camminando lentamente ci si accorge e si gode del paesaggio, delle comunità e delle persone che lo abitano. Ogni passo pensa al presente, ma tende alla prospettiva. È una visione organica, che premia la collaborazione e le connessioni.
Cosa vorresti migliorare nel tuo percorso, perché sia più sostenibile per te o per le altre persone?
Il rapporto tra prezzo e tempo erogati nei servizi.
Cosa vorresti che le altre persone intorno a te cambiassero, per migliorare la qualità del lavoro in generale?
A me piacerebbe una cosa tipo:
- i freelance facciano un periodo in azienda (possibilmente aziende belle!)
- i dipendenti facciano un periodo da partite iva
- i creativi facciamo un periodo spalla a spalla con gli analisti
- gli umanisti con gli scienziati
- eccetera.
Insomma una rotazione continua, tipo servizio civile o alternanza scuola-lavoro, ma circolante. Per uscire dai nostri schemi, che ci sembrano sempre i migliori o gli unici possibili.
Che tipo sei?

Perché hai scelto questo personaggio?
Perché esporsi costa, ma condividere è necessario.
Nel Freelancecamp online che vorrei c’è un talk che parla di…
Ultimamente sono in fissa con Piano Editoriale e Storytelling. Cose vecchie, che vorrei organizzare in modo nuovo.
Tizio, Caia e Francə sono al loro primo Freelancecamp. Cosa dici loro per accorglierl3? Cosa si devono aspettare?
Tanta manna.
Consiglia a Tizio, Caia e Francə un talk imperdibile degli anni passati.
Nicola Bonora, “I bisogni degli utenti: 5 lezioni che ho imparato dalla comunicazione nelle toilette“. Perché, oltre che utile, è geniale. Compie nove anni ma non glieli dai!
Ricordi perché hai partecipato la prima volta? Cosa cercavi?
Cercavo formazione, confronto e incontri dal vivo con persone che conoscevo solo online.
Ho trovato molto, molto di più. Nascono di continuo collaborazioni, progetti e partnership.
Imparo tanto e, spero, do il mio contributo.
Scegli una canzone e dedicala a unə freelancecampista (anche a qualcunə che non conosci ma che vorresti conoscere!). Perché hai scelto proprio questa?
A Letizia Palmisano, con tanta stima, dedico “Ci vuole un fiore“, capolavoro di Sergio Endrigo su testo di Gianni Rodari.
Trovi Antonella su: