In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.
Sono una consulente strategica per il negozio fisico, mi occupo di gestione e organizzazione di negozi da 13 anni. Sono stata per 9 anni General Manager di Eataly, di cui ho riorganizzato e gestito i punti vendita di Milano, Bologna e Roma. Dopo questa esperienza, ho capito che il mondo dei negozi è la mia passione ma anche che la distribuzione organizzata così com’è, soprattutto sulle grandi superfici, presenta una serie di caratteristiche che mal si accordano con le evoluzioni del mercato e dei consumatori, che oggi preferiscono spazi più piccoli e danno grande importanza alla relazione, all’esperienza e ai contenuti di valore che vanno oltre il prodotto che acquistano. Da 3 anni sono quindi freelance e mi occupo dello sviluppo e della crescita dei negozi di quartiere indipendenti e di reti di negozi attraverso attività di formazione e consulenza.
Che conseguenze ha avuto e sta avendo l’emergenza Covid-19 sul tuo lavoro?
I negozi hanno avuto molto più bisogno di essere seguiti, ho lavorato molto anche durante il lockdown, i budget però si sono ridotti e il modo di lavorare è cambiato, l’incertezza sta creando una maggiore propensione al lavoro in emergenza e poca pianificazione purtroppo. Io ho imparato a essere ancora più flessibile e a puntare ancora di più sui negozi con format all’insegna del benessere e della sostenibilità.
Hai cambiato qualcosa nel tuo modo di lavorare dopo l’esperienza del lockdown?
Sì ho imparato che alcune cose le riesco a seguire bene anche a distanza, quindi uso molto più le piattaforme tipo Zoom. Di conseguenza do ancora più valore al lavoro in presenza. Ho imparato a fare contratti più flessibili e a curare la relazione prima di tutto.
Scegli una canzone che per te rappresenta lo spirito del freelance.
Non so se proprio rappresenta lo spirito del freelance ma per caricarmi mi metto spesso Hey You dei Pink Floyd.
Hai già partecipato al Freelancecamp?
Sì.
Oltre alle novità di quest’anno (Networking Corner, Membership, Freelancecamping, Zoomclub), c’è qualcosa che potremmo fare per la community?
Continuare a far in modo che i freelance condividano le buone pratiche che man mano vanno sperimentando, non solo in occasione dei camp ma in modo continuativo.
C’è un talk del Freelancecamp che ti ha insegnato qualcosa di utile?
Il talk dello scorso anno di Laura Rubini, perché tratta in modo chiaro tematiche molto utili, con cui spesso i freelance non hanno molta dimestichezza o verso cui hanno un vero e proprio rifiuto (come nel mio caso).