Sono molto felice che Coop Reno sia ancora con noi al Freelancecamp, ci racconti qualcosa di te e del tuo lavoro in Coop Reno?
Ciao Alessandra, innanzitutto il piacere è ancora una volta tutto nostro perché da quando la Cooperativa ha cambiato la sua governance ed è diventato Presidente Andrea Mascherini abbiamo sempre cercato di innovarci uscendo dagli schemi delle tradizionali collaborazioni di eventi della grande distribuzione, e quindi il Freelancecamp è un’occasione di splendida contaminazione.
Per quanto mi riguarda, ho incontrato Coop Reno oltre 10 anni, fa strano dirlo, ma è grazie ai miei studi a Firenze, dove nell’ambito della mia laurea in Ricercatrice di Tendenze Moda tra le altre cose scrivevo e collaboravo con il Corriere di Firenze; nel conseguire poi la seconda laurea a Bologna in Sistemi e Comunicazione della Moda, ho avuto l’occasione di collaborare con la Redazione di Consumatori che è il mensile dei soci Coop, per l’appunto nell’edizione di Coop Reno. Negli ultimi anni poi ho esteso le mie collaborazioni nell’ambito della Comunicazione e ho iniziato a
occuparmi anche di organizzazione di eventi e dei Social Media.
Oggi seguo per Coop Reno tutta la parte social e web con i due siti della cooperativa, oltre che della rivista Consumatori, e la mia soddisfazione più grande è l’ideazione e organizzazione dell’evento Bootcamp Reno, dove per due giornate alleniamo la mente ascoltando e incontrando liberi professionisti, imprenditori di successo, e in generale quelli che noi chiamiamo i “coltivatori di idee”.
Che impatto ha avuto e sta avendo il Covid-19 su Coop Reno, sia in termini organizzativi che di strategie?
Come potete immaginare, ci siamo ritrovati di fronte a uno “tsunami” con l’assalto ai supermercati, dovendo velocemente organizzarci per gestire questa mole di vendite; (abbiamo assunto in 2 mesi quasi 150 persone) gestire la paura di chi lavorava e di chi entrava a far la spesa. All’improvviso man mano che si susseguivano i Decreti Nazionali e quelli locali, i supermercati sono diventati un servizio alimentare, un servizio sociale portando a casa la spesa a chi non poteva muoversi,
un labirinto di normative, con un cartello al minuto, questo lo posso vendere questo no, ma in Veneto si, mentre in Emilia-Romagna no, ma non il sabato e la domenica… insomma un delirio.
Ci siamo anche ritrovati a gestire un nuovo modello di organizzazione anche in sede, dove abbiamo attivato per il 95% del personale lo smart working alternato nei vari uffici, con tutte le difficoltà di chi non è abituato a lavorare a casa da solo.
Per il futuro le nostre strategie devono guardare ad una società che non sarà più la stessa, dove ci sarà sicuramente meno possibilità di spesa e di potere d’acquisto, ma anche nuovi modi di fare la spesa. Da alcuni mesi, ad esempio, stiamo collaborando con l’università di Bologna su alcuni progetti che rispondono a nuovi modelli e nuove esigenze di fare la spesa.
Hai mai lavorato da freelance tu stessa?
Ho aperto la mia partita iva nel 2014 e di fatto, sebbene la mia collaborazione con Coop Reno sia strutturata, lavoro da Freelance collaborando con altri soggetti in progetti di Comunicazione, come ad esempio con Legacoop Bologna, Coop Italia, e con progetti editoriali legati alla mia primissima passione della moda e della fotografia.
Oltre al Networking Corner e all’edizione online, c’è qualcosa che potremmo fare per la community?
Realizzare un magazine on-line mensile o trimestrale dedicato ai freelance, dove raccogliere idee, suggerimenti o progetti condivisi.
C’è un talk del Freelancecamp che ti ha insegnato qualcosa di utile che ti è servito durante l’emergenza Coronavirus?
Ogni anno ho trovato qualcosa di interessante per crescere personalmente e nel mio lavoro; se ne devo citare un paio, ho pensato allo speech di Nicola Bonora sull’importanza dei fallimenti, perché di fronte ad un evento così grande e inaspettato come il Coronavirus degli errori ne fai, ma importante è trarne velocemente degli insegnamenti.
Un altro speech molto utile in questa fase è stato quello di Chiara Battaglioni “Confessioni di una slash worker”; e…“Delegare bene,
per lavorare meglio” di Nicole Zavagnin, per uscire dalla sindrome del faccio tutto io, perché è fondamentale per fare squadra.
Se tu dovessi esprimere un desiderio per il 2020?
Quando finalmente potremo ricominciare a viaggiare mi piacerebbe partecipare ad un networking all’estero insieme con alcuni protagonisti del Freelancecamp.